Cose strane

Terzo episodio: L'annunciazione

Questo non posso proprio dimenticarlo, era il 9 giugno 2005 e mia moglie era in ospedale. La rottura delle acque di qualche ora prima aveva accelerato il conto alla rovescia verso un evento tanto atteso che si stava però presentando con 12 giorni di anticipo rispetto alle previsioni.
Come credo sia normale in momenti come questo, anch'io ero entrato in una dimensione particolare dove il tempo sembrava avere un ritmo tutto suo ed il mondo intorno quasi non esistere.

Il primo figlio è un'esperienza indimenticabile che s'inizia a vivere già dai primi minuti della lunga attesa quando i genitori cominciano mentalmente a prepararsi ad affrontare un mondo misterioso, affascinate e sconosciuto. Per rendere la cosa ancora più intensa, Camilla ed io avevamo deciso di non farci rivelare, durante le ecografie, se chi arrotondava la pancia era un pupetto o una pupetta.

In ospedale il tempo passava e la situazione sembrava stabile.

Ero rimasto al fianco di Camilla fino a qualche minuto prima per poi decidermi finalmente a scendere al parcheggio a prendere delle cose dalla macchina.
Il ritorno all'aria aperta mi fece per un attimo riprendere il contatto con la realtà, fu proprio in quel momento che mi venne in mente che avrei dovuto avvisare almeno un collega dell'ufficio in modo che l'indomani si sapesse il motivo della mia assenza.
Come cento altre volte cercai il numero nella memoria del cellulare per poi premere il tasto verde ed avviare così la chiamata.

Al solo pensiero mi si gela ancora il sangue. A rispondermi quasi immediatamente, invece dell'attesa voce del mio collega Mauro, fu la voce di una bambina molto piccola che diceva: "Ciao papà, quando arrivi?".

L'interferenza svani presto con la sovrapposizione della voce del mio collega e, una ventina di ore più tardi, nacque Veronica una bella e rotonda bimbetta che ancora oggi mi piace pensare che abbia voluto annunciarsi a noi in questo modo originale.