Libri
Questi sono i libri che ho letto per nell'anno: 2025
L'amore bugiardo
Autore: Gillian Flynn
Autore: Gillian Flynn
Il colore delle cose non dette
Autore: Simone Rausi
Autore: Simone Rausi
Nina, una giovane grafica freelance, ha smesso quasi completamente di uscire di casa dopo la morte del fratello Samuele. Vive immersa in una quotidianità spenta, come se ogni colore fosse sbiadito.
La sua vita prende una svolta quando riceve un messaggio anonimo da qualcuno che sostiene di abitare nel suo stesso palazzo e di aver conosciuto molto bene Samuele. Questa persona le propone un gioco: rispondere a 36 domande pensate per creare intimità e sincerità tra di loro.
Il dialogo e lo scambio di messaggi si fa via via più intenso e Nina inizia a confrontarsi anche con parti di sé che aveva evitato e a scoprire aspetti sconosciuti della vita del fratello.
Mentre il dialogo prosegue, la curiosità la spinge finalmente a uscire dal suo appartamento e ad attraversare gli spazi del condominio. Qui incontra diversi vicini, ognuno con una propria storia, che contribuiscono a restituirle un'immagine più ricca e complessa del mondo che la circonda.
Nel frattempo, il mistero attorno all'identità del suo interlocutore si infittisce: chi è davvero questa persona che gioca con le parole, legge il dizionario per addormentarsi e sembra conoscere così bene Samuele?
I colori e le parole diventano strumenti centrali nel percorso di Nina: i primi rappresentano le emozioni che aveva smesso di ascoltare, le seconde il filo attraverso cui ricostruisce un contatto umano autentico.
Man mano che il dialogo procede emergono verità nascoste, dolori condivisi e legami inaspettati. Alla fine, il “viaggio” attraverso le 36 domande non serve soltanto a scoprire chi le sta scrivendo, ma soprattutto a permettere a Nina di dare voce al proprio lutto, di comprendere meglio suo fratello e, lentamente, di tornare a vedere colore nella propria vita.
‘Il colore delle cose non dette' si distingue come una storia originale, capace di affrontare temi universali attraverso un impianto narrativo fuori dagli schemi. L'uso delle 36 domande come motore del racconto, la scelta di mantenere indefinita l'identità dell'interlocutore e la costante dialettica tra parole e colori rendono questo romanzo diverso da molti altri che trattano il lutto e la crescita personale. Il libro accompagna il lettore dentro un percorso interiore che procede per sfumature, rivelazioni e silenzi.
Consiglio questa lettura che ho trovato coinvolgente, a tratti forse un po' lenta ma ricca di mistero e suspence emotiva e relazionale.
La sua vita prende una svolta quando riceve un messaggio anonimo da qualcuno che sostiene di abitare nel suo stesso palazzo e di aver conosciuto molto bene Samuele. Questa persona le propone un gioco: rispondere a 36 domande pensate per creare intimità e sincerità tra di loro.
Il dialogo e lo scambio di messaggi si fa via via più intenso e Nina inizia a confrontarsi anche con parti di sé che aveva evitato e a scoprire aspetti sconosciuti della vita del fratello.
Mentre il dialogo prosegue, la curiosità la spinge finalmente a uscire dal suo appartamento e ad attraversare gli spazi del condominio. Qui incontra diversi vicini, ognuno con una propria storia, che contribuiscono a restituirle un'immagine più ricca e complessa del mondo che la circonda.
Nel frattempo, il mistero attorno all'identità del suo interlocutore si infittisce: chi è davvero questa persona che gioca con le parole, legge il dizionario per addormentarsi e sembra conoscere così bene Samuele?
I colori e le parole diventano strumenti centrali nel percorso di Nina: i primi rappresentano le emozioni che aveva smesso di ascoltare, le seconde il filo attraverso cui ricostruisce un contatto umano autentico.
Man mano che il dialogo procede emergono verità nascoste, dolori condivisi e legami inaspettati. Alla fine, il “viaggio” attraverso le 36 domande non serve soltanto a scoprire chi le sta scrivendo, ma soprattutto a permettere a Nina di dare voce al proprio lutto, di comprendere meglio suo fratello e, lentamente, di tornare a vedere colore nella propria vita.
‘Il colore delle cose non dette' si distingue come una storia originale, capace di affrontare temi universali attraverso un impianto narrativo fuori dagli schemi. L'uso delle 36 domande come motore del racconto, la scelta di mantenere indefinita l'identità dell'interlocutore e la costante dialettica tra parole e colori rendono questo romanzo diverso da molti altri che trattano il lutto e la crescita personale. Il libro accompagna il lettore dentro un percorso interiore che procede per sfumature, rivelazioni e silenzi.
Consiglio questa lettura che ho trovato coinvolgente, a tratti forse un po' lenta ma ricca di mistero e suspence emotiva e relazionale.
Dieci donne
Autore: Marcela Serrano
Autore: Marcela Serrano
Ho acquistato questo libro grazie ad un'offerta della Feltrinelli che permetteva di acquistare 3 libri a poco prezzo scegliendo tra un insieme limitato di opere. La breve descrizione dell'opera mi ha incuriosito e dunque l'ho scelta.
Nel libro ci sono, appunto, dieci donne. Una di queste è la psicologa, Natasha, e le altre nove sono le sue clienti che sono state convocate nel suo studio per raccontare la propria storia e le ragioni per cui sono finite in terapia.
Questi personaggi sono talmente reali da non riuscire a credere che siano frutto dell'immaginazione dell'autrice cilena. Ognuna delle donne presenta un vissuto particolarmente toccante descritto con delicatezza nei minimi dettagli; è difficile rimanere impassibili di fronte alle emozioni e alle esperienze descritte.
Ognuna delle protagoniste ha il suo stile, il suo lessico, le sue paure ed è questo a rendere il libro estremamente interessante. Diverse sono anche le estrazioni sociali delle protagoniste le cui vicende sono accomunate dal dolore ma anche dalla forza di risorgere. Potremmo dire che la vera protagonista è la femminilità.
Un libro inaspettato, totalmente diverso da quelli che sono abituato a leggere..
Consiglio vivamente questa lettura perché porta a riflettere e ad entrare in empatia con le protagoniste per comprendere le loro storie.
Nel libro ci sono, appunto, dieci donne. Una di queste è la psicologa, Natasha, e le altre nove sono le sue clienti che sono state convocate nel suo studio per raccontare la propria storia e le ragioni per cui sono finite in terapia.
Questi personaggi sono talmente reali da non riuscire a credere che siano frutto dell'immaginazione dell'autrice cilena. Ognuna delle donne presenta un vissuto particolarmente toccante descritto con delicatezza nei minimi dettagli; è difficile rimanere impassibili di fronte alle emozioni e alle esperienze descritte.
Ognuna delle protagoniste ha il suo stile, il suo lessico, le sue paure ed è questo a rendere il libro estremamente interessante. Diverse sono anche le estrazioni sociali delle protagoniste le cui vicende sono accomunate dal dolore ma anche dalla forza di risorgere. Potremmo dire che la vera protagonista è la femminilità.
Un libro inaspettato, totalmente diverso da quelli che sono abituato a leggere..
Consiglio vivamente questa lettura perché porta a riflettere e ad entrare in empatia con le protagoniste per comprendere le loro storie.
Il ritorno di Rachel Price
Autore: Holly Jackson
Autore: Holly Jackson
Ero al mare quando ho finito di leggere un libro. Non avendo altro da leggere ma avendo ancora qualche giorno di vacanza, ho preso in prestito da mia figlia questo libro.
A lei era piaciuto molto e mi sono incuriosito.
La vicenda è ambientata in negli Stati Uniti, più precisamente nello stato del New Hampshire. Racconta di Bel Price, una ragazza di diciotto anni che porta dentro di sé una grande ferita: quando era piccolissima, sua madre Rachel è scomparsa nel nulla lasciandola sul sedile posteriore dell'automobile dove è stata ritrovata da un professore del college locale.
Da allora nessuno ha più visto Rachel, e tutti hanno sempre dato per scontato che fosse morta.
Bel è cresciuta con il padre senza sapere chi fosse sua madre e questa sparizione per lei è come un fantasma che non l'ha mai abbandonata. Lo stesso per la sua famiglia che è rimasta segnata.
Un giorno i Price accettano di partecipare alla produzione di un documentario che vuole raccontare la misteriosa scomparsa di Rachel. Bel è riluttante; non vuole rivivere davanti alle telecamere un passato doloroso e affrontare nuovamente una storia che avrebbe preferito lasciare sepolta. Ma la famiglia vede nel documentario un'occasione importante per ottenere visibilità e, probabilmente, un buon compenso e dunque Bel non ha molta scelta.
L'attenzione mediatica riporta la vicenda sotto gli occhi di tutti… e proprio allora succede l'impossibile: Rachel ricompare, viva, dopo sedici anni!
Per la famiglia dovrebbe essere un miracolo, ma per Bel non è così semplice. Quella donna che dice di essere sua madre è davvero chi sembra? Perché è tornata solo adesso? E soprattutto, dov'è stata per tutto quel tempo?
Man mano che il documentario procede, segreti, bugie e verità nascoste cominciano a venire a galla. Bel si ritrova così coinvolta in un intricato gioco di fiducia e sospetto, in cui deve capire di chi può fidarsi e cosa è davvero accaduto il giorno della scomparsa di Rachel.
È un thriller psicologico che alterna tensione, colpi di scena e riflessioni molto intime sul rapporto madre-figlia, sulla memoria e sul peso delle verità taciute in famiglia.
È un libro scritto per i ragazzi si legge molto volentieri e risulta avvincente al punto che l'ho letto in pochi giorni nonostante un discreto numero di pagine (oltre 500).
Consiglio questa lettura.
A lei era piaciuto molto e mi sono incuriosito.
La vicenda è ambientata in negli Stati Uniti, più precisamente nello stato del New Hampshire. Racconta di Bel Price, una ragazza di diciotto anni che porta dentro di sé una grande ferita: quando era piccolissima, sua madre Rachel è scomparsa nel nulla lasciandola sul sedile posteriore dell'automobile dove è stata ritrovata da un professore del college locale.
Da allora nessuno ha più visto Rachel, e tutti hanno sempre dato per scontato che fosse morta.
Bel è cresciuta con il padre senza sapere chi fosse sua madre e questa sparizione per lei è come un fantasma che non l'ha mai abbandonata. Lo stesso per la sua famiglia che è rimasta segnata.
Un giorno i Price accettano di partecipare alla produzione di un documentario che vuole raccontare la misteriosa scomparsa di Rachel. Bel è riluttante; non vuole rivivere davanti alle telecamere un passato doloroso e affrontare nuovamente una storia che avrebbe preferito lasciare sepolta. Ma la famiglia vede nel documentario un'occasione importante per ottenere visibilità e, probabilmente, un buon compenso e dunque Bel non ha molta scelta.
L'attenzione mediatica riporta la vicenda sotto gli occhi di tutti… e proprio allora succede l'impossibile: Rachel ricompare, viva, dopo sedici anni!
Per la famiglia dovrebbe essere un miracolo, ma per Bel non è così semplice. Quella donna che dice di essere sua madre è davvero chi sembra? Perché è tornata solo adesso? E soprattutto, dov'è stata per tutto quel tempo?
Man mano che il documentario procede, segreti, bugie e verità nascoste cominciano a venire a galla. Bel si ritrova così coinvolta in un intricato gioco di fiducia e sospetto, in cui deve capire di chi può fidarsi e cosa è davvero accaduto il giorno della scomparsa di Rachel.
È un thriller psicologico che alterna tensione, colpi di scena e riflessioni molto intime sul rapporto madre-figlia, sulla memoria e sul peso delle verità taciute in famiglia.
È un libro scritto per i ragazzi si legge molto volentieri e risulta avvincente al punto che l'ho letto in pochi giorni nonostante un discreto numero di pagine (oltre 500).
Consiglio questa lettura.
L'uomo duplicato
Autore: José Saramago
Autore: José Saramago
Ho acquistato questo libro perché era tra quelli in offerta, sono stato attratto dal titolo e dalla sua descrizione.
Appena ho iniziato a leggerlo ho avuto uno shock! Trattandosi di un'edizione economica le pagine erano scritte molto fitte e questo non ha sicuramente aiutato ma quello che più mi ha sconvolto è lo stile narrativo; mai visto niente di simile prima: frasi lunghissime, interminabili, dialoghi senza virgolette scritti di seguito con una sola lettera maiuscola per far capire che sta cambiando l'interlocutore, nessun punto di domanda o punto esclamativo!
Spesso l'autore si rivolge al lettore, spesso fa riferimento esplicito al testo che ha scritto spiegando perché lo ha fatto, esce e rientra dalla narrazione in modo sfacciato.Non so cosa mi abbia spinto a continuare, forse perché sulla copertina ho letto che l'autore aveva ricevuto il premio nobel per la letteratura e volevo vedere dove andasse a parare.
Devo ammettere però che non molto dopo ho cominciato ad apprezzare lo stile. Le frasi interminabili sono diventate per me un oggetto di culto, quelle più lunghe le ho rilette più volte. Ho provato a leggerne una ad alta voce e registrare l'audio…quasi un minuto!
Mi sono immaginato a fare l'analisi logica di quelle frasi…un incubo ma ho imparato ad apprezzare la maestria con cui sono state concepite.
Ma veniamo alla vicenda.
Il professore di storia Tertuliano Máximo Alfonso (e per tutto il libro ogni volta che ci si riferisce a lui l'autore specifica per intero tutti questi nomi!) si lascia convincere dal collega di matematica a guardare un film. Nel corso della visione accade una cosa strana: in una scena qualunque ambientata in un hotel il professore si accorge che l'attore (una comparsa) che interpreta il ruolo di receptionist assomiglia a lui o, meglio, assomiglia a lui quando aveva i baffi. Approfondendo si accorge che il film è stato girato quattro anni prima che è appunto quando il professore portava i baffi uguali all'attore.
Da qui inizia tutto e la vicenda in sé ha delle connotazioni un po' assurde ma devo dire che ti prende e ti invoglia ad andare avanti.
Il libro ha un livello di lettura che va oltre la semplice narrativa e che non sono sicuro di aver compreso a fondo. Ho dovuto fare qualche ricerca per meglio capire da altri lettori e ho capito che si tratta di una riflessione sull'individuo inteso come unico, singolare. La vicenda descritta mette proprio in crisi l'identità attraverso la presenza di un “duplicato”, una situazione che diventa per il protagonista ingestibile. E' in questo modo che l'autore invita a riflettere su quanto sia fragile l'idea di individuo e quanto sia, al tempo stesso, importante.
Mi sento di suggerire questa lettura, mi sono dilungato solo per mettervi in guardia sul fatto che non è il solito libro ma credo che valga la pena leggerlo.
Personalmente cercherò di leggere anche altri testi dello stesso autore.
Appena ho iniziato a leggerlo ho avuto uno shock! Trattandosi di un'edizione economica le pagine erano scritte molto fitte e questo non ha sicuramente aiutato ma quello che più mi ha sconvolto è lo stile narrativo; mai visto niente di simile prima: frasi lunghissime, interminabili, dialoghi senza virgolette scritti di seguito con una sola lettera maiuscola per far capire che sta cambiando l'interlocutore, nessun punto di domanda o punto esclamativo!
Spesso l'autore si rivolge al lettore, spesso fa riferimento esplicito al testo che ha scritto spiegando perché lo ha fatto, esce e rientra dalla narrazione in modo sfacciato.Non so cosa mi abbia spinto a continuare, forse perché sulla copertina ho letto che l'autore aveva ricevuto il premio nobel per la letteratura e volevo vedere dove andasse a parare.
Devo ammettere però che non molto dopo ho cominciato ad apprezzare lo stile. Le frasi interminabili sono diventate per me un oggetto di culto, quelle più lunghe le ho rilette più volte. Ho provato a leggerne una ad alta voce e registrare l'audio…quasi un minuto!
Mi sono immaginato a fare l'analisi logica di quelle frasi…un incubo ma ho imparato ad apprezzare la maestria con cui sono state concepite.
Ma veniamo alla vicenda.
Il professore di storia Tertuliano Máximo Alfonso (e per tutto il libro ogni volta che ci si riferisce a lui l'autore specifica per intero tutti questi nomi!) si lascia convincere dal collega di matematica a guardare un film. Nel corso della visione accade una cosa strana: in una scena qualunque ambientata in un hotel il professore si accorge che l'attore (una comparsa) che interpreta il ruolo di receptionist assomiglia a lui o, meglio, assomiglia a lui quando aveva i baffi. Approfondendo si accorge che il film è stato girato quattro anni prima che è appunto quando il professore portava i baffi uguali all'attore.
Da qui inizia tutto e la vicenda in sé ha delle connotazioni un po' assurde ma devo dire che ti prende e ti invoglia ad andare avanti.
Il libro ha un livello di lettura che va oltre la semplice narrativa e che non sono sicuro di aver compreso a fondo. Ho dovuto fare qualche ricerca per meglio capire da altri lettori e ho capito che si tratta di una riflessione sull'individuo inteso come unico, singolare. La vicenda descritta mette proprio in crisi l'identità attraverso la presenza di un “duplicato”, una situazione che diventa per il protagonista ingestibile. E' in questo modo che l'autore invita a riflettere su quanto sia fragile l'idea di individuo e quanto sia, al tempo stesso, importante.
Mi sento di suggerire questa lettura, mi sono dilungato solo per mettervi in guardia sul fatto che non è il solito libro ma credo che valga la pena leggerlo.
Personalmente cercherò di leggere anche altri testi dello stesso autore.
Delitto con l'inganno
Autore: Franco Matteucci
Autore: Franco Matteucci
Il romanzo è ambientato in Italia in luoghi immaginari ispirati a località dell'Appennino tosco-emiliano dove l'autore è vissuto.
Siamo nel paesino di Valdiluce e il racconto comincia narrando i fatti di 15 anni prima con particolare riferimento alla nascente relazione sentimentale tra Marzio Santoni e la bellissima Clara Meynet. I due giovani faticano a palesare il loro reciproco interesse fino a che un evento pone fine alla situazione: Clara scompare e non viene mai più ritrovata!
Inutili le ricerche del ragazzo, soprannominato “Lupo Bianco” per la sua propensione alla natura e la vita all'aria aperta, e nemmeno quelle della polizia con cui lui collabora.
I sospetti cadono sul nonno della ragazza, con cui lei conviveva, anch'esso scomparso misteriosamente e ritrovato poi impiccato.
È un inverno molto freddo e nevoso a Valdiluce e l'ispettore Santoni – sì perché negli anni Lupo Bianco è diventato ispettore - si trova a dover indagare proprio sull'evento che quindici anni prima ha sconvolto la sua esistenza e che ancora rappresenta un cruccio per tutti.
Santoni ed il suo fedele collaboratore Kristal Beretta cominciano col recuperare notizie su come avvennero i fatti cercando testimonianze, documenti e ricordi.
Durante le indagini, nonostante una certa ritrosia a collaborare da parte degli abitanti del paese, una serie di eventi convincono l'ispettore ad avventurarsi nelle viscere del monte Sassone. Si tratta di un luogo dimenticato da decenni dove, in passato, si trovava un albergo oramai abbandonato e deteriorato dagli eventi atmosferici intensi che si presentano in quota.
Questi eventi atmosferici attirano l'attenzione di Santoni che trova il coraggio di affrontare luoghi pericolosi mettendo a rischio la sua stessa vita.
Ma cosa si nasconde nei cunicoli naturali del monte? Che cosa provoca quegli eventi atmosferici improvvisi? Cosa si nasconde nell'osservatorio militare collocato sul monte stesso?
È il secondo libro che leggo di questo autore. Mi è piaciuto, si tratta di una lettura avvincente che si “beve” tutta d'un fiato. Consiglio questo libro.
Siamo nel paesino di Valdiluce e il racconto comincia narrando i fatti di 15 anni prima con particolare riferimento alla nascente relazione sentimentale tra Marzio Santoni e la bellissima Clara Meynet. I due giovani faticano a palesare il loro reciproco interesse fino a che un evento pone fine alla situazione: Clara scompare e non viene mai più ritrovata!
Inutili le ricerche del ragazzo, soprannominato “Lupo Bianco” per la sua propensione alla natura e la vita all'aria aperta, e nemmeno quelle della polizia con cui lui collabora.
I sospetti cadono sul nonno della ragazza, con cui lei conviveva, anch'esso scomparso misteriosamente e ritrovato poi impiccato.
È un inverno molto freddo e nevoso a Valdiluce e l'ispettore Santoni – sì perché negli anni Lupo Bianco è diventato ispettore - si trova a dover indagare proprio sull'evento che quindici anni prima ha sconvolto la sua esistenza e che ancora rappresenta un cruccio per tutti.
Santoni ed il suo fedele collaboratore Kristal Beretta cominciano col recuperare notizie su come avvennero i fatti cercando testimonianze, documenti e ricordi.
Durante le indagini, nonostante una certa ritrosia a collaborare da parte degli abitanti del paese, una serie di eventi convincono l'ispettore ad avventurarsi nelle viscere del monte Sassone. Si tratta di un luogo dimenticato da decenni dove, in passato, si trovava un albergo oramai abbandonato e deteriorato dagli eventi atmosferici intensi che si presentano in quota.
Questi eventi atmosferici attirano l'attenzione di Santoni che trova il coraggio di affrontare luoghi pericolosi mettendo a rischio la sua stessa vita.
Ma cosa si nasconde nei cunicoli naturali del monte? Che cosa provoca quegli eventi atmosferici improvvisi? Cosa si nasconde nell'osservatorio militare collocato sul monte stesso?
È il secondo libro che leggo di questo autore. Mi è piaciuto, si tratta di una lettura avvincente che si “beve” tutta d'un fiato. Consiglio questo libro.
La notte dei delitti
Autore: Eric Rickstad
Autore: Eric Rickstad
Siamo nella tranquilla cittadina di Canaan, nella provincia americana del Vermont, quando l'avvocato Jonathan Merryfield e la moglie Bethany sono fuori a cena mentre a casa loro la giovane adolescente Jessica Cumber fa da baby-sitter al loro figlio.
La serata non finisce nel migliore dei modi poiché, al loro ritorno, i coniugi intravedono una sagoma sgattaiolare via dalla casa mentre stanno parcheggiando la macchina.
È Bethany a ritrovare Jessica con il cranio sfracellato ed il bambino urlante nella camera al primo piano.
Intanto nel paese un processo giudiziario è causa di una spaccatura che divide la comunità in due fazioni. L'avvocato Merryfield è coinvolto in questo ed è nel mirino di chi non vede di buon occhio l'omosessualità, specialmente quella di Gregory e Scott, due clienti dell'avvocato.
Ad investigare sull'omicidio di Jessica c'è la detective Sonja Test ma il caso viene presto assegnato al detective North della polizia di stato del Vermont poiché, essendo in qualche modo collegato a persone influenti, tra cui l'avvocato Merryfield, la polizia locale potrebbe non gestire la cosa in modo imparziale.
Anche se l'indagine è formalmente assegnata a North, ben presto rientra in scena Sonja Test. Tra i due si crea una tensione professionale e personale poiché il primo è il razionale e metodico mentre la seconda più intuitiva: è quella che percepisce le emozioni e i legami nascosti.
La ricerca del colpevole è lunga ed estenuate, tra un abbaglio e un altro. Sono in troppi quelli che potrebbero aver avuto interesse a far fuori Jessica, anche solo per punire l'avvocato Merryfield.
Con il tempo Test e North capiscono che devono collaborare perché il caso di Jessica è più grande di entrambi e coinvolge l'intera comunità che nasconde segreti inconfessabili.
È un libro che si legge d'un fiato in quanto, la storia è molto avvincente e piena di colpi di scena. Il lettore è continuamente messo alla prova sulle proprie aspettative, non tutto è come sembra.
Il libro mi è piaciuto e ne consiglio la lettura.
La serata non finisce nel migliore dei modi poiché, al loro ritorno, i coniugi intravedono una sagoma sgattaiolare via dalla casa mentre stanno parcheggiando la macchina.
È Bethany a ritrovare Jessica con il cranio sfracellato ed il bambino urlante nella camera al primo piano.
Intanto nel paese un processo giudiziario è causa di una spaccatura che divide la comunità in due fazioni. L'avvocato Merryfield è coinvolto in questo ed è nel mirino di chi non vede di buon occhio l'omosessualità, specialmente quella di Gregory e Scott, due clienti dell'avvocato.
Ad investigare sull'omicidio di Jessica c'è la detective Sonja Test ma il caso viene presto assegnato al detective North della polizia di stato del Vermont poiché, essendo in qualche modo collegato a persone influenti, tra cui l'avvocato Merryfield, la polizia locale potrebbe non gestire la cosa in modo imparziale.
Anche se l'indagine è formalmente assegnata a North, ben presto rientra in scena Sonja Test. Tra i due si crea una tensione professionale e personale poiché il primo è il razionale e metodico mentre la seconda più intuitiva: è quella che percepisce le emozioni e i legami nascosti.
La ricerca del colpevole è lunga ed estenuate, tra un abbaglio e un altro. Sono in troppi quelli che potrebbero aver avuto interesse a far fuori Jessica, anche solo per punire l'avvocato Merryfield.
Con il tempo Test e North capiscono che devono collaborare perché il caso di Jessica è più grande di entrambi e coinvolge l'intera comunità che nasconde segreti inconfessabili.
È un libro che si legge d'un fiato in quanto, la storia è molto avvincente e piena di colpi di scena. Il lettore è continuamente messo alla prova sulle proprie aspettative, non tutto è come sembra.
Il libro mi è piaciuto e ne consiglio la lettura.
La casa ai confini del tempo
Autore: Ilaria Vitali
Autore: Ilaria Vitali
La protagonista del racconto è Zoe Merlante, una ragazzina di undici anni che trascorre l'estate nella casa dei nonni nella Pianura Padana vicino ad un grande fiume (anche se non viene mai nominato, sembrerebbe trattarsi del fiume Po).
Si ritrova in questa casa con la madre, recentemente separata dal marito.
È la prima estate che Zoe passa solo con mamma con la quale non si può dire avere una vera e propria sintonia. La mamma è spesso assorta e distratta e, forse per colmare il vuoto lasciato dall'assenza del padre, Zoe pone la sua attenzione sugli oggetti antichi che abitano la casa. Si convince che le “cose” stiano cercando di comunicarle qualcosa. Per questo tiene nella dovuta considerazione fatti come: caffettiere che “sanguinano”, tappeti che si spostano, vasi che cadono, chiavi che spariscono misteriosamente dalla serratura, statuette meteo sfaticate, ecc.
Il fatto è che non riesce a capire quale sia il messaggio che vogliono comunicarle!
A fare compagnia a Zoe, in questo posto desolato, c'è Lorenzo il figlio dei vicini di casa, della casa treno, come la chiama Zoe per la dislocazione in linea delle diverse abitazioni.
Sull'altro “binario”, a poca distanza, un campo di nomadi dove c'è Muja, un ragazzino con cui Zoe ingaggia un dialogo fatto solo di sguardi con Mujo. Entrambi si dilettano in prestazioni atletiche, in particolare a Zoe piace mettersi a testa in giù e guardare il mondo allo stesso modo di come lo fa l'erba.
Zoe e Lorenzo, invece, trascorrono molto tempo insieme; vanno anche ad esplorare la vecchia casa del papà di Zoe, dove rinvengono diversi ricordi della famiglia. Non possono però raccontare di essere stati lì, perché non gli è consentito andarci. Anche per questo Zoe nasconde un braccialetto che ha ritrovato in un vecchio cassetto di una stanza. Questo oggetto le ricorda suo padre e così decide di tenerlo.
Nel corso dell'estate, si aggiunge alla combriccola Marta, la cugina di Zoe, una ragazza adolescente che si trova, controvoglia, a dover passare alcuni giorni nella casa di campagna dei nonni.
Inizialmente la ragazza si isola ascoltando il suo uolcman (come lo chiama Zoe). Successivamente il rapporto tra le due ragazze prende forma pur non diventando una reale amicizia.
Ogni tanto compaiono sulla scena delle macchine di Carabinieri che consegnano delle buste gialle alla mamma di Zoe, cosa contengano non si sa.
La storia è ambientata agli inizi degli anni Novanta e ci sono svariati riferimenti a fatti dell'epoca (Tangentopoli, la strage di via d'Amelio, le olimpiadi di Barcellona, ecc..). Non esistono i cellulari - anche se la mamma di Zoe desidererebbe tanto un telefono che si può tenere in tasca e portare sempre con sé – la musica si ascolta in cassetta o con i dischi nello stereo di casa, come fa Carlo il papà di Lorenzo.
È un modo un po' fatato, almeno per chi come me ricorda con nostalgia quei tempi.
La vicenda narrata rappresenta la fase di passaggio di Zoe dalla fanciullezza all'adolescenza con l'estate e la casa dei nonni che le fanno da ponte. Dovrà scontrarsi con le paure tipiche di questa età e arriverà a scoprire cose di sé che non sapeva…
Un libro breve che si legge tutto d'un fiato anche perchè Zoe è un personaggio vivo, simpatico che entra subito nel cuore. È lei che descrive la vicenda usando le sue parole e basandosi sulla sua personale ed originale visuale del mondo.
Non so dire come sono arrivato a questo libro ma l'ho trovato delicato e gradevole e ne consiglio la lettura.
Si ritrova in questa casa con la madre, recentemente separata dal marito.
È la prima estate che Zoe passa solo con mamma con la quale non si può dire avere una vera e propria sintonia. La mamma è spesso assorta e distratta e, forse per colmare il vuoto lasciato dall'assenza del padre, Zoe pone la sua attenzione sugli oggetti antichi che abitano la casa. Si convince che le “cose” stiano cercando di comunicarle qualcosa. Per questo tiene nella dovuta considerazione fatti come: caffettiere che “sanguinano”, tappeti che si spostano, vasi che cadono, chiavi che spariscono misteriosamente dalla serratura, statuette meteo sfaticate, ecc.
Il fatto è che non riesce a capire quale sia il messaggio che vogliono comunicarle!
A fare compagnia a Zoe, in questo posto desolato, c'è Lorenzo il figlio dei vicini di casa, della casa treno, come la chiama Zoe per la dislocazione in linea delle diverse abitazioni.
Sull'altro “binario”, a poca distanza, un campo di nomadi dove c'è Muja, un ragazzino con cui Zoe ingaggia un dialogo fatto solo di sguardi con Mujo. Entrambi si dilettano in prestazioni atletiche, in particolare a Zoe piace mettersi a testa in giù e guardare il mondo allo stesso modo di come lo fa l'erba.
Zoe e Lorenzo, invece, trascorrono molto tempo insieme; vanno anche ad esplorare la vecchia casa del papà di Zoe, dove rinvengono diversi ricordi della famiglia. Non possono però raccontare di essere stati lì, perché non gli è consentito andarci. Anche per questo Zoe nasconde un braccialetto che ha ritrovato in un vecchio cassetto di una stanza. Questo oggetto le ricorda suo padre e così decide di tenerlo.
Nel corso dell'estate, si aggiunge alla combriccola Marta, la cugina di Zoe, una ragazza adolescente che si trova, controvoglia, a dover passare alcuni giorni nella casa di campagna dei nonni.
Inizialmente la ragazza si isola ascoltando il suo uolcman (come lo chiama Zoe). Successivamente il rapporto tra le due ragazze prende forma pur non diventando una reale amicizia.
Ogni tanto compaiono sulla scena delle macchine di Carabinieri che consegnano delle buste gialle alla mamma di Zoe, cosa contengano non si sa.
La storia è ambientata agli inizi degli anni Novanta e ci sono svariati riferimenti a fatti dell'epoca (Tangentopoli, la strage di via d'Amelio, le olimpiadi di Barcellona, ecc..). Non esistono i cellulari - anche se la mamma di Zoe desidererebbe tanto un telefono che si può tenere in tasca e portare sempre con sé – la musica si ascolta in cassetta o con i dischi nello stereo di casa, come fa Carlo il papà di Lorenzo.
È un modo un po' fatato, almeno per chi come me ricorda con nostalgia quei tempi.
La vicenda narrata rappresenta la fase di passaggio di Zoe dalla fanciullezza all'adolescenza con l'estate e la casa dei nonni che le fanno da ponte. Dovrà scontrarsi con le paure tipiche di questa età e arriverà a scoprire cose di sé che non sapeva…
Un libro breve che si legge tutto d'un fiato anche perchè Zoe è un personaggio vivo, simpatico che entra subito nel cuore. È lei che descrive la vicenda usando le sue parole e basandosi sulla sua personale ed originale visuale del mondo.
Non so dire come sono arrivato a questo libro ma l'ho trovato delicato e gradevole e ne consiglio la lettura.
Il silenzio del ghiaccio
Autore: Tess Gerritsen
Autore: Tess Gerritsen
Maura Isles è un medico legale del Boston Medical Examiner's Office. È soprannominata ‘La regina dei morti' per il suo approccio razionale, calmo e scientifico anche davanti ai casi più macabri.
Il suo lavoro la porta a partecipare ad un convegno in Wyoming dove incontra Douglas, un suo vecchio compagno di università di cui fatica a ricordarsi. Al contrario, lui ricorda tante cose di lei e la loro sintonia cresce velocemente al punto che lui la invita ad unirsi al suo gruppo il giorno successivo per una sciata in compagnia.
La gita ha inizio in un'atmosfera gioiosa, oltre a Doug ci sono: la figlia tredicenne Grace, Arlo ed Elaine, una coppia. L'arrivo di una bufera di neve, però, li sorprende facendogli perdere la strada e rimanere impantanati nella neve alta. Decidono così di proseguire a piedi lungo la strada alla ricerca di un riparo.
Intorno a loro nessuna traccia di presenza umana, camminando finiscono in una piccola comunità isolata chiamata ‘Verrà il Regno'. Il villaggio appare subito inquietante: le case sono perfettamente integre, con cibo sul tavolo e oggetti lasciati come se gli abitanti fossero scomparsi all'improvviso. Non c'è elettricità, nessun mezzo, nessuna persona, nessuna rete cellulare disponibile. L'atmosfera è surreale!
Con il passare delle ore, Maura si rende conto che qualcosa di terribile è accaduto: animali morti, tracce di violenza, e un silenzio innaturale nel ghiaccio. La tempesta imperversa e li isola completamente rendendo vani i tentativi di ripercorrere al contrario la strada per cercare qualcuno.
Il gelo e la fame mettono a rischio il gruppo.
Nel frattempo, a Boston, la detective Jane Rizzoli viene informata che il corpo carbonizzato di una donna è stato ritrovato: tutto sembra indicare che sia Maura, scomparsa da giorni. Jane, però, non accetta questa versione e parte per il Wyoming, convinta che l'amica sia ancora viva.
Parte un'indagine che ha dell'inverosimile, qualcuno si oppone alla ricerca dei soggetti e porta gli investigatori fuori strada.
Ma perché? Che cosa si nasconde in quella tranquilla località ?
Gerritsen costruisce una tensione crescente con maestria: l'ambiente gelido, il silenzio irreale, gli indizi di una fuga precipitosa degli abitanti creano un senso di minaccia costante.
La parallela indagine di Jane Rizzoli aggiunge ritmo e profondità emotiva, mettendo in luce il legame tra le due protagoniste.
Gerritsen non punta su colpi di scena artificiosi, ma su una tensione continua e su personaggi ben costruiti, soprattutto Maura, qui più vulnerabile ma anche più determinata. Il risultato è un thriller solido, avvincente e ricco di inquietudine, perfetto per chi ama le storie ambientate in luoghi remoti e ostili.
Anche se molto lungo, il romanzo cattura fin dalla prima pagina e non lascia respiro fino alla fine.
Consiglio questa lettura.
Il suo lavoro la porta a partecipare ad un convegno in Wyoming dove incontra Douglas, un suo vecchio compagno di università di cui fatica a ricordarsi. Al contrario, lui ricorda tante cose di lei e la loro sintonia cresce velocemente al punto che lui la invita ad unirsi al suo gruppo il giorno successivo per una sciata in compagnia.
La gita ha inizio in un'atmosfera gioiosa, oltre a Doug ci sono: la figlia tredicenne Grace, Arlo ed Elaine, una coppia. L'arrivo di una bufera di neve, però, li sorprende facendogli perdere la strada e rimanere impantanati nella neve alta. Decidono così di proseguire a piedi lungo la strada alla ricerca di un riparo.
Intorno a loro nessuna traccia di presenza umana, camminando finiscono in una piccola comunità isolata chiamata ‘Verrà il Regno'. Il villaggio appare subito inquietante: le case sono perfettamente integre, con cibo sul tavolo e oggetti lasciati come se gli abitanti fossero scomparsi all'improvviso. Non c'è elettricità, nessun mezzo, nessuna persona, nessuna rete cellulare disponibile. L'atmosfera è surreale!
Con il passare delle ore, Maura si rende conto che qualcosa di terribile è accaduto: animali morti, tracce di violenza, e un silenzio innaturale nel ghiaccio. La tempesta imperversa e li isola completamente rendendo vani i tentativi di ripercorrere al contrario la strada per cercare qualcuno.
Il gelo e la fame mettono a rischio il gruppo.
Nel frattempo, a Boston, la detective Jane Rizzoli viene informata che il corpo carbonizzato di una donna è stato ritrovato: tutto sembra indicare che sia Maura, scomparsa da giorni. Jane, però, non accetta questa versione e parte per il Wyoming, convinta che l'amica sia ancora viva.
Parte un'indagine che ha dell'inverosimile, qualcuno si oppone alla ricerca dei soggetti e porta gli investigatori fuori strada.
Ma perché? Che cosa si nasconde in quella tranquilla località ?
Gerritsen costruisce una tensione crescente con maestria: l'ambiente gelido, il silenzio irreale, gli indizi di una fuga precipitosa degli abitanti creano un senso di minaccia costante.
La parallela indagine di Jane Rizzoli aggiunge ritmo e profondità emotiva, mettendo in luce il legame tra le due protagoniste.
Gerritsen non punta su colpi di scena artificiosi, ma su una tensione continua e su personaggi ben costruiti, soprattutto Maura, qui più vulnerabile ma anche più determinata. Il risultato è un thriller solido, avvincente e ricco di inquietudine, perfetto per chi ama le storie ambientate in luoghi remoti e ostili.
Anche se molto lungo, il romanzo cattura fin dalla prima pagina e non lascia respiro fino alla fine.
Consiglio questa lettura.







Amy è la “ragazza perfetta” ovvero la protagonista di una celebre serie di libri per bambini scritta dai suoi genitori e per questo la notizia della sua scomparsa diventa un caso mediatico nazionale.
Mentre la polizia indaga, emergono incongruenze e segreti. Nick, apparentemente freddo e distaccato, nasconde una relazione con una giovane studentessa e la sua posizione comincia a vacillare. Parallelamente, gli investigatori ritrovano il diario di Amy dove emerge un matrimonio infelice, fatto di bugie, tradimenti e paura. Tutti gli indizi sembrano portare a un'unica conclusione: Nick ha ucciso Amy.
Presto però si scoprirà la verità: Amy è viva e ha orchestrato la propria scomparsa come una vendetta meticolosa contro il marito infedele. Ha lasciato prove false per incastrarlo e si nasconde sotto una nuova identità, godendosi il caos che ha generato. Il suo piano, congegnato nei minimi particolari, si incrina quando viene derubata e costretta a rifugiarsi da un ex fidanzato ossessivo, Desi Collings, che finisce per imprigionarla.
Un altro colpo di scena ribalta nuovamente la situazione: Desi torna a casa dal marito dopo aver assassinato il suo rapitore.
Sapranno chiarirsi e ricostruire una relazione?
Come potrà Nick perdonare Desi per quello che ha fatto e continuare a fidarsi di lei?
Un romanzo brillante e inquietante, che tiene il lettore incollato fino all'ultima, scioccante pagina.
Flynn, con una lucidità quasi crudele, suggerisce che l'amore può essere una costruzione pericolosa, un atto di finzione tanto necessario quanto distruttivo. La fine, sospesa e inquietante, non offre né redenzione né condanna definitiva: lascia solo il dubbio che, sotto certe apparenze di normalità, si nascondano abissi impossibili da colmare.
Il libro mi è piaciuto molti, così come il film che ne è una fedele riproduzione. Consiglio questa lettura.